Qui mi sembra che l'unica persona, fra noi due, che sta facendo uno sforzo per evitare che io ti meni, sono sempre io, la stessa persona che poi, prima o poi, ti menerà.

3 aprile 2017

mariana non cambia mai in cazzo alla fine dei conti



Per chi aveva l'abitudine di leggermi,
Per chi abbia voglia di in aggiornamento:

sono qui,
sono ancora sommersa dale paranoie delusionali,
ho ancora qualche problemino di autolesionismo,
devo ancora totalmente riacquistare la fiducia del 89% del genere umano,
e la privazione di serotonina e' presente a cicli.

Pero'.

Pero' non sono piu bulimica,
che da quell'ospedale io sono scappata,
perche' lo psicologo di turno forse non era a suo agio con la mia faccia e decise di piantarmi dopo in mese,
che alla fine io mi sono trascinata via da quell'ossessione da sola
coi denti e con le unghie,
e che voglia di morire ce ne e' stata molta.

Un NON grazie alla sanita' nazionale.

Il problema principale adesso, e' che,
sebbene non mi ficco piu' due dita in gola,
mi ficco un po' di tutto su per il naso,
e non va bene diamine.

Non va bene proprio.

io non lo faccio apposta.
guiro che non lo faccio apposta.


Sono anche stanca di sopportare i suicide Tuesdays,

io sono stanca davvero
dell'inutilita'
dell'inerzia
dell'odore acre
della pesantezza
della bolla che circonda sempre la mia pelle, che alla fine, nessuno l'ha mai toccata per davvero.

Del rituale.


Domani chiamo un terapista,
seguo il consiglio di una saggia cinese,
caso mai ha ragione anche stavolta.

Sono anche diventata ragionevole, no?


Non comprendo la natura del sopperire un ossessione con un' altra,
io insomma,
libera,
prima o poi
ci vorrei stare.

Son stata bene in questi 3 anni, non fraintendete.
A tratti,
ma sono stata veramente bene.

solo che,
non so.


solo che mi pare ridicolo pensare che
quando mariana tocco il fondo,
o quando mariana e' giu' di li',
lei torna sempre qua, a marianacambiapelle,
quando a me,
sembra che,
mariana non cambia mai un cazzo alla fine dei conti.





17 dicembre 2013

Cachruna

Ferita.
Rimarginata male, è ovvio.

Scolarsi la bottiglia di vino rosso perchè a te non piace,
e poi parlare dell'effetto passato di stupefacenti.

"Mio dio, Francesca, sei così... gialla!"

Niente più confessioni per te,
visto che in realtà stai organizzando una festa senza di me.
Non mi hai nemmeno invitata,
ma poi ti nascondi dietro una chitarra se sono io,
che vado a festeggiare senza di te.

La tua è una bella indipendenza che io non avrei mai attaccato,
non capisco, per cui, il motivo dei limiti che vedo davanti a me.

Sei innamorato di qualcuno così spaventosamente
che la cacci via a calci e pugni con il cervello,
e alla fine,
vedrai,
finirai anche per credere alle balle che ti racconti da solo,
mentre ti piastri i capelli,
o davanti al tuo settico quaderno,
quando fingi non troppo bene di guardare altrove.

Non sei bravo in queste cose,
hai dei problemi nel gestire le relazioni,
e credimi
quando ti dico che me e te lontano non ci andiamo.

Cerco di essere seria
e non è che siccome seria non ci sono quasi mai
per una volta che ci sono,
tu,
idiota tè dipendende,
non mi devi credere.

Ti odio perchè in realtà mi fai tenerezza,
ed è difficile urlarti contro.
Ti odio perchè ho tanta voglia di dirti un "vaffanculo" plateale,
di quelli che scandisci le sillabe muovendo le labbra a grandi gesti.

Ma un je la fo.

Che poi mi sta sul cazzo che ora devo fingere di essere distante, se te, ti sei confessato cosi.

7 ottobre 2013

Vitalic, Second Lives.

L'abitudine alla pioggia è così palese che l'ombrello non l'ho visto più.

Neanche il sole so dov'è, 
non sono interessata a dire il vero,
non mi manca affatto.

Il sogno che ho tanto desiderato si è avverato,
e non so se mandarmi a fanculo o dirmi "brava mariana".

Immersa in un nuovo lavoro,
passo da topo da laboratorio a topo da biblioteca.
Questione di sfumature.

Il tintinnio della vetreria,
la svampa dei prodotti,
il rumore constante e continuo della cappa,
Dio, sto BENE.

Sposare gli elementi mi mette i brividi.

Vorrei tanto cercare una descrizione della mia passione,
che non implichi la totale negazione della mia vita sociale,
l'abbandono della mia patria (è ancora lecito chiamarla così?),
delle mie strette amicizie, quelle con cui ci condividi il cesso da bambino.

Perchè con i veri amici ci parli di quante volte vai al bagno,
non ci parli di ragazzi.

Strane difficoltà nell'approccio,
è cosi strano salutare le persone con un abbraccio o un gesto di mano invece che dei due soliti baci.
Io, personalmente, continuo a preferire i due baci.

E poi, ti pare che ti vendono il NUROFEN a 1/2 £ sullo scaffale accanto alle gelatine a forma di orsetto,
ma ti chiedono la ricetta per comprare le lenti a contatto?
...
D'altronde, cosa mi aspettavo da gente che guida a sinistra?

Un fiume di ansia e coscienza mi pesa sul petto, 
vorrei che andasse dritto come un warmhole
che mi guidasse da qualche parte.
So che si dice di non farsi guidare dalle proprie ansie, ma io credo che la pancia abbia sempre ragione.
Se segui la pancia non sbagli.
Mai.
Quasi mai.

Dubbio.
Strano.
Strano dubbio.

Il profumo del caffè.
Divagazione.


Adoro questo posto: 
alimenta la mia solitudine, 
la mia istruzione, 
la mia fobia più fobica del resto,
il mio panorama musicale,
la consapevolezza dell'ignoranza.

Il mio udito diminuisce e il volume delle casse aumenta,
le luci sono multicolori,
la gente pure,
i loro sorrisi un po meno,
e le matricole sono decisamente più numerose del dovuto.

Tutto è così stramaledettamente difficile,
che a fine giornata, 
comunque sia andata,
ho vinto.

E poi,
non ci dimentichiamo che sono economicamente indipendente.


Per ora.

22 agosto 2013

Prima o poi, a casa, ci devi tornare.


Nel frattempo

Nuova musica post moderna,
decisamente stupita di trovarla, in tempi così duri.

Una storia andata di merda, 
col senno di poi è meglio così, mi dicono.
Vero è, che dopo un anno lo odio ancora.
e il Salento me lo conferma.

Intime fotografie della corona d'alloro, 
indossata per farti sembrare intelligente, come nell'antichità.
Come se un pezzo di carta potesse seriamente renderti felice.
D'altronde,coi miei genitori, la farsa, ha funzionato.

Molecole sintetizzate.
Figlie mie, ma quanto siete belle, ma quanto mi fate eccitare.

Persone incontrate, 
e rimaste
e passate
e scopate
e scoperte
e ritrovate
e andate.


Di nuovo la droga, 
ma è durata poco, lo giuro.

Oscillazioni di peso non proprio trascurabili,
destate le preoccupazioni di qualche mente attenta,
ma nascondere è la mia abilità principale: non mi fotte nessuno.

Cura antibulimia abbandonata.
Anzi sarebbe molto più giusto dire che è stata lei, con tutto il contorno di medici mediocri, ad abbandonare me.
Risparmiando i particolari delle dinamiche, mi vergogno quasi del loro approccio a questa patologia.

Un' offerta inaspettata di dottorato all'estero è esplosa nella mia vita,
spostando prerogative e piazzandosi la, 
eliminando ogni mio piano pianificato per sopravvivere alla crisi che i ricchi hanno inventato.


Partenza ultima, fine settembre.

Una città lasciata,
un paese riscoperto,
l'attesa perenne di un treno,
la paura di essere troppa e di troppo,
la passione per i cani,
i nipoti che crescono,
i miei che invecchiano,
un radicale taglio di capelli,
la sensazione di addormentarmi sempre da sola,
la finta compagnia,
un nuovo colore sulle unghie.

Mi sa tanto che io ,
mi trasferisco in Galles.

Tanto poi, le storie, alla fine, lasciano il tempo che trovano.





14 giugno 2012

Entra in uno studio.
Rispondi a decine di domande.
Ammetti di essere bulimica.
Osserva lo strano sorriso dei medici quando cercano di essere professionali.Fa finta di non notarlo.
Fatti pesare e trattieni le lacrime per quel 58.
Incassa i rimproveri, perche loro,lì,fanno sul serio.
Ascolta parole che gia conosci.
Lasciati guardare i denti.
Accetta regole,orari,visite,prelievi,appuntamenti.
Sii al centro di 4 persone che parlano di te come tu non ci fossi.
Esci dallo studio.
Scrivi su un fottuto quaderno
cosa
come
quando
quanto
dove
mangi/abbuffi/vomiti/digiuni.